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Perché dovresti smettere di vivere cercando di soddisfare le aspettative di tutti?

Ciao Mores!

Oggi vorrei parlarvi del bisogno comune a molti, di soddisfare richieste e aspettative di tutte le persone che li circondano, della società e delle etichette imposte e auto-imposte.

Non vivere la tua vita per gli altri.

Attenzione, non sto dicendo che essere gentile e avere riguardo nei confronti di terzi sia sbagliato o una brutta cosa. Essere premurosi è una cosa molto bella e assolutamente un pregio. Al contrario cercare di soddisfare sempre gli altri non è una cosa "buona" come si potrebbe pensare che sia.

Passare la vita sforzandosi costantemente per le persone che ci vivono intorno, porta a covare risentimento e frustrazione, spesso anche la sensazione di essere intrappolati. Queste emozioni a loro volta possono farci sentire depressi e soli, a lungo andare anche amareggiati ed infelici.

Quando le nostre azioni sono perennemente guidate da un certo tipo di senso del dovere interiore e inclinazione al sacrificio di noi stessi e dei nostri bisogni nel disperato tentativo di aiutare o "salvare" o soddisfare gli altri, spesso veniamo guidati da un qualche tipo di paura interiore o da un senso dell'aspettativa spesso irrealistico (ad esempio aspettandoci che gli altri si comportino esattamente come noi). Spesso siamo portati al sacrificio a favore degli altri, per paura di non essere amati o accettati, o comunque di non piacere. Anche sacrificarsi per una persona con l'aspettativa che verremo ripagati sicuramente in qualche modo del nostro "duro lavoro". Sicuramente anche l'educazione che spesso riceviamo che ci insegna (poco realisticamente) che se facciamo il nostro lavoro, sicuramente verremo ripagati quando nella realtà non basta e non è matematico che dandoci da fare o dedicandoci a qualcuno, ne venga fuori qualcosa di buono ed equivalente, non aiuta.

Come esseri umani, è assolutamente normale avere questo senso di appartenenza che ci crea bisogno di essere accettati e amati. Questo desiderio è un bisogno vero e proprio anche se spesso non è riconosciuto come tale e nello stile di vita medio di oggi, forse altrettanto importante al bisogno di nutrirsi o di avere riparo. Questo bisogno si estende oltre il semplice voler essere accettati, al voler essere approvati. Per questo motivo quando qualcuno ci chiede un favore psicologicamente tendiamo a sviluppare più apprezzamento verso quella persona. Il sentirci utili, visti e importanti ci crea conferme che probabilmente non stiamo ricevendo in un altro modo. Anche chi si lamenta quando gli viene chiesto un piacere, anche chi dice che le altre persone si approfittano della sua disponibilità... In realtà quello che non ci piace è il fatto di essere messi in una posizione in cui per noi è infinitamente più difficile dire di no.

La vedete la correlazione? Quando cerchiamo di compiacere le persone è molto spesso perché non siamo in grado di dire di no serenamente senza la paura di passare per persone cattive o poco piacevoli (che sia solo una nostra paura quella di apparire così o che sia che realmente non sappiamo come dire di no nel modo giusto, questo non fa differenza).

Il primo passo per smettere di preoccuparsi e farsi influenzare da quello che le persone pensano di noi è di accettare chi siamo e come siamo fatti davvero. Questo è l'unico modo per trovare i mezzi che ci serviranno per smettere di cercare l'approvazione di noi stessi nelle opinioni altrui. Se le tue insicurezze ti portano a temere di non piacere alle persone cerca di capire che non esiste essere umano sulla faccia della terra che sia perfetto, senza difetti e che possa piacere in modo assoluto, a tutti. Non sei l'unica persona che ha difetti, tutti ne hanno. Non sei l'unica persona che sta cercando di trovarsi e migliorarsi e capirsi ed accettarsi, siamo tutti "in corso d'opera" (anche se spesso c'è chi lo dimostra più e chi meno e nonostante ci siano persone che si sentono già "arrivate"). Non devi cercare di essere qualcun altro per fare in modo che le persone ti accettino o ti apprezzino. Quando aiuti qualcuno o fai un favore o una gentilezza, dovresti farlo solo se e quando senti di volerlo fare. Dovresti farlo perché fa stare bene te e non per un tornaconto, non perché speri di essere visto diversamente o che un giorno verrà ricambiato il favore. Lavorare e cercare di essere la versione migliore di te è una cosa completamente e totalmente diversa dal cercare di essere chi non sei. Non vivere la tua vita cercando di compiacere gli altri.

Se ti riconosci nelle mie parole, il mio consiglio più grande e credo migliore, è sempre quello di cominciare un percorso di psicoterapia / psicoanalisi. Non esiste metodo migliore e più efficace per imparare a cambiare punto di vista e a conoscere e cambiare se stessi. Perché ricorda, non si possono cambiare le altre persone, si può cambiare solo la nostra percezione degli altri e del mondo, l'effetto che tutto ciò ha su di noi e come decidiamo di reagire e scoprirai che cambiando tu, spesso porterai anche gli altri a dover cambiare nei tuoi confronti. Mettere dei paletti e mettersi al centro della propria vita è un ottimo strumento e metodo per capire perché le persone ci stanno veramente accanto e chi ci vuole davvero bene. Abbattiamo lo stigma che in terapia vadano "solo i matti" quando forse invece è il miglior mezzo per non avere una società di matti. Personalmente penso quasi che dovrebbe essere un passaggio obbligatorio nella vita, ma ovviamente è un qualcosa al cui si deve arrivare.


Questo articolo è stato ispirato dalla magnifica Xandria Ooi, consiglio di cuore la lettura del suo libro a chiunque abbia volontà di imparare ad essere felice.

Disponibile sia in formato Kindle che con copertina flessibile (purtroppo solo in inglese):

Be Happy, Always

su Amazon.


Grazie di essere arrivati fin qui. Per ora, alla prossima!

XOXO Cat




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